UN LIBRO IN SEI DOMANDE
I cura cari

Eccoci nuovamente con UN LIBRO IN SEI DOMANDE!
Scegliamo libri significativi che trattano di anziani e di problematiche ad essi collegate e chiederemo agli autori di presentare la propria opera rispondendo brevemente a sei semplici domande, sempre le stesse, che possano dare un’idea del loro lavoro.
Creare cultura sul mondo degli anziani, delle persone affette da demenza e di chi si prende cura di loro passa anche dal tempo dedicato a leggere, studiare, approfondire tanta ricchezza che già esiste, senza fermarsi a slogan superficiali o a esperienze soltanto emotive.

Quando la demenza entra in una famiglia sconvolge non solo la persona ammalata, ma anche gli equilibri di tutti coloro che le stanno attorno.
Vi presentiamo oggi “I CURA CARI”, scritto da Marco Annicchiarico, critico musicale e poeta che ha dovuto fare i conti con la malattia di Alzheimer che ha colpito la sua mamma.
E’ una storia vera, fatta di ribellione, frustrazione e faticosa accettazione, raccontata senza timore nelle sue fatiche più profonde e nei suoi sprazzi di luce.

  1. PERCHÈ HAI SCRITTO QUESTO LIBRO?
    Chi parla di demenza, chi scrive di Alzheimer, lo fa per cercare di sensibilizzare la comunità, per denunciare l’assenza delle istituzioni, la mancanza di informazioni e la solitudine delle famiglie.
    Per quanto mi riguarda, oltre a quanto detto, c’era anche la voglia di ritrovare mia madre e le varie versioni di lei che ho conosciuto in tutti questi anni passati a contatto con la malattia. Era un modo per riprendere quel dialogo che si era interrotto, per ridarle quella dignità che la demenza le aveva tolto.
  1. PER CHI HAI SCRITTO QUESTO LIBRO?
    I cura cari è un libro per tutti: per chi vive – o ha vissuto – la mia stessa esperienza, per gli operatori, per chi non sa nulla di demenza e per chi vive accanto a un curacaro ma non sempre riesce a capire come sta e quello che prova. Ho cercato di essere il più onesto possibile per raccontare senza finzioni quelle che sono le emozioni di chi assiste, per dargli un valore.
    Infatti capita spesso che il curacaro sia talmente stanco da chiudersi in sé stesso, da smettere di spiegare agli altri come va. È successo anche a me. Mi chiedevano: “Come sta tua madre?” e io rispondevo che andava tutto bene pur di non sentirmi ripetere frasi come “Non è possibile, tua madre non si è mai comportata così”, “Guarda che quello che fai tu non va bene” oppure “Le hai forse fatto qualcosa di male?”. Chi non affronta la stessa esperienza non può capire cosa si vive e come si sta accanto a una persona affetta da demenza.
  1. CHE COSA POTREBBE INVOGLIARE UN POTENZIALE LETTORE A LEGGERLO OGGI STESSO?
    I cura cari è un inno alla vita, è un messaggio di speranza lanciato da un uomo che si smarrisce nell’assistenza della madre ma poi riesce a ritrovarsi. È una storia d’amore e di denuncia, una storia che purtroppo riguarda molte più persone di quello che si può immaginare.
  1. CHE COSA TEMI CHE NON POSSA ESSERE CAPITO FINO IN FONDO PERCHÉ MOLTO INNOVATIVO O INUSUALE?
    L’unica cosa che mi preoccupa è che la gente possa pensare di trovarsi davanti a un libro che parla solo di Alzheimer e decida di non leggerlo perché la cosa lo spaventa. C’è anche chi me l’ha proprio detto: “Mi hanno regalato il tuo libro ma l’ho iniziato dopo cinque mesi perché mi angosciava l’idea di leggere qualcosa che parla di demenza. Poi però – ha continuato – l’ho finito in due giorni e ho comprato altre copie da regalare”.
  1. FRA DIECI ANNI TI FAREBBE PIACERE SE QUALCUNO CHE HA LETTO IL LIBRO DICESSE…
    Per ora mi accontento di sentir dire dalle persone che se il libro fosse uscito qualche anno prima li avrebbe aiutati moltissimo. Poi sarebbe bello che grazie a I cura cari le istituzioni si rendessero conto del vuoto normativo che c’è e iniziassero ad aiutare i familiari delle persone affette da demenza. Ma questo, già lo so, rientra nel campo della fantascienza.
  1. UNA CITAZIONE DAL LIBRO CHE RITIENI MOLTO SIGNIFICATIVA:
    Sono diventato lo spettatore di una madre che si sta dissolvendo.
    «Io a te che cosa vengo?» chiede.
    La domanda arriva all’improvviso, come un sasso che dal nulla manda in frantumi una finestra. Cammino a piedi nudi sui pezzi di vetro, mentre mia madre prende la mira per lanciare un altro sasso.
    «In che senso?» rispondo.
    «Cioè, siamo cugini, fratelli o cosa?»
    «Secondo te?»
    «È che so di volerti bene, ma non so dirti esattamente chi sei…»
    Anch’io non so più chi sono, e resto sospeso mentre cerco parole che si sono smarrite.
    Ogni volta che chiede chi sono, mi vedo diventare nulla. Sento la terra tremare e inghiottirmi senza che lei se ne accorga.
    In poche settimane sono stato cancellato. Anche se continua a chiamare il mio nome in queste ore oscure, nella sua testa non esisto più. Al mio posto c’è un bambino biondo con i pantaloncini corti.

Titolo: I cura cari
Autore: Marco Annicchiarico
Editore: Einaudi

Disponibile online a questo link: https://www.einaudi.it/catalogo-libri/narrativa-italiana/narrativa-italiana-contemporanea/i-cura-cari-marco-annicchiarico-9788806254896/