CONVERSAZIONI CAPACITANTI
Il direttore che giocava a pallone

Quando la demenza va a colpire in modo severo le capacità di linguaggio – come avviene già precocemente nelle forme a interessamento frontale e in tutte le forme di grado severo – interagire diventa sempre più difficile, sia per la difficoltà nel comprendere l’altro sia per la difficoltà a farsi capire da lui.

Una tecnica preziosa per facilitare una conversazione anche in queste situazioni è la Restituzione del motivo narrativo, che consiste nell’ascoltare e rispondere cercando di restituire il senso di quello che si è ascoltato, il tema di fondo, così come si è riusciti a capirlo.

E’ uno dei modi di accompagnare l’anziano smemorato e disorientato nel suo mondo possibile cercando di seguirlo senza criticarlo né giudicarlo, senza porsi il problema della verità o meno di quanto viene detto.

A volte si tratta di restituire un vero e proprio tema narrativo, altre volte sarà magari solo un semplice richiamo all’argomento trattato o a una parola chiave che emerge tra le altre.

Dopo la restituzione del motivo narrativo, seguita da silenzio per lasciare all’interlocutore la possibilità di riprendere a parlare come e quando vuole, frequentemente l’anziano che sembrava non avere più niente da dire riprende a conversare, anche ampliando i contenuti già espressi.

Riporto dal sito www.gruppoanchise.it la trascrizione di una chiacchierata con una persona anziana affetta da demenza di grado severo (MMSE 6/30) resa possibile e feconda anche grazie all’utilizzo della Restituzione del Motivo Narrativo e di altre tecniche capacitanti.

“Il direttore che giocava a pallone” – Sulla Restituzione del motivo narrativo